Inca Trail
16-03-2006
Day 16
Cusco, Peru
Sono tornato a Cusco ieri dopo i 4 giorni di trekking dell' Inca Trail. Un'esperienza incredibile di cammino della quale spero le fotografie riescano a trasmettere tutto l'entusiasmo, la magia, la fatica.
Il gruppo e' composto dalla guida, Mariasol, 100% quechua, due ragazzi e una ragazza di Buenos Aires, una coppia di Berlino, piu' tre portatori (tutto deve essere oraganizzato per legge dalle agenzie...) che si caricheranno ciascuno 30 kg di cibo e attrezzatura per la cucina sulle spalle.
Primo giorno, 4 ore di bus per arrivare al km82 della ferrovia che collega Cusco con Aguas Calientes, punto di inizio dell'Inca Trail, poi 4 ore di cammino come riscaldamento per il giorno seguente; sole e caldo nonostante i 3000 metri. Ci accampiamo fuori da un paesino montano composto da tre famiglie contadine. I porteadores ci aspettano con la cena pronta.
Il secondo giorno ci aspetta la tappa piu' dura, 7 ore di cammino, 5 in salita continua per 1200 metri di dislivello fino alla quota massima di 4200m. Sveglia alle 6:00, non incontriamo costruzioni Inca, solo sudore e fiato corto. Il paesaggio e' spettacolare fino quasi al passo, poi si rannuvola e la', nel punto piu' alto, inizia a cadere una fitta pioggia gelida. La salita e' stata massacrante, ogni passo piu' faticoso e la testa pesante; un piccolo aiuto arriva dalla masticazione continua delle amare foglie di coca, usate per questo fino dal tempo degli Inca e tutt'ora dai contadini per sopportare il duro lavoro dei campi. Discesa
rapida ma resa difficile dalla pioggia. Al campo alle 14:00 il pranzo e' gia' pronto. Prima di sera non resisto al richiamo del bagnoschiuma e faccio una doccia: acqua a poco piu' di 0 gradi centigradi, e' ghiaccio appena sciolto dal nevaio a monte.
Sara' la classica crisi del terzo giorno, ma e' in questa tappa che faccio piu' fatica. Abbiamo dormito in tenda su fondo sassoso e la notte non e' stata riposante come avrebbe dovuto. Oggi si cammina per 9 ore...Lungo il percorso incontriamo tre siti di costruzioni Inca che spezzano le continue salite e discese. Il sentiero, avvicinandosi al santuario di Machu Picchu, diventa un lastricato di pietre perfettamente squadrate spesso a strapiombo sulle valli profonde che percorriamo. Si scende fino a quota 2800 m e gia' a meta' strada la vegetazione si trasforma da brulla in un'esplosione rigogliosa di alberi slanciati, muschio,
felci, piante tropicali che ospitano una fauna illimitata di volatili: l'aria umida e nebbiosa si riempie di colori e suoni. Piove ad intervalli regolari. Al tramonto poco prima di arrivare al campo, sostiamo sui gradoni di pietra di terrazzamenti Inca per la coltura di mais e patate (ne usavano fino a trecento qualita' diverse). Le nuvole si alzano e spariscono sospinte da una lieve brezza, le montagne circostanti si rivelano accarezzate dal tramonto in tutta la loro imponenza: immense pareti scoscese, guglie di roccia andina, nevai candidi che brillano sopra i 6000 metri di altitudine. Davanti a noi, ormai cosi
' vicina che sembra di poterla toccare, la montagna di Machu Picchu ci volge le spalle nascondendoci il suo tesoro piu' prezioso. Al campo c'e' un piccolo ristorante nel quale dopo cena musica e birra fresca allietano lo spirito di noi camminatori andini piu' o meo improvvisati; il pensiero della sveglia alle 4:00 della mattina seguente non riesce a togliere la voglia di stare insieme, conoscere nuove persone, rivedere "vecchi" amici incontrati in precedenza (David
australiano era nel mio stesso ostello a Lima); cosi', stanchi e eccitati per l'aspettativa dell'ultimo giorno del Camino Inca, ci ritiriamo in tenda a mezzanotte.
Ultimo giorno. Prima ora mdi cammino al buio con la torcia elettrica per vedere il sentiero che si snoda fino alla Puerta del Sol. Ci arriviamo quasi correndo, impazienti di trovarci di fronte alla visione per cui camminiamo da quattro giorni e che aspetto da ben piu' tempo. Butto lo zaino a terra e stiro il collo per guardare oltre: questa parte della valle e' sprofondata nella nebbia piu' impenetrabile! Mi siedo in una attesa silenziosa condivisa man mano da tutti quelli che arrivano. Dopo mezz'ora un alito di vento arriva alle nostre spalle e apre il sipario su Machu Picchu. Sospiri, urla di gioia, applausi, qualcuno stempera stanchezza e attesa in un pianto irrefrenabile. Tre ore di visita non riescono a stancare i miei occhi che faticano a staccarsi da questa immagine mistica
vista centinaia di volte in fotografia e immaginata cosi' a lungo che mi riesce difficile credere alla realta': mi guardo intorno nell'intento vano di memorizzare ogni dettaglio,ma sapendo che quello che rimarra' dentro di me e' una emozione senza fine.
15 Comments:
Cacchio... dimmi tu con che spirito iniziare a lavorare alla mia scrivania adesso!
A parte gli scherzi, bellissimo il viaggio che stai facendo e bellissimo anche il blog che trasmette molto bene le tue emozioni.
Per 5 minuti sono stato lì con te...
La cosa bella è che sei solo all'inizio!
A questo punto anche a me è passata la voglia di lavorare!
Stupendo!Come ti invidio!...la tua felicità appare evidente,sembra però che tu abbia il musino un po' stanco!Ti abbracciamo tutti forte...anche Grigio!
Hai ragione di pazzi in giro ce ne sono un sacco! Ti aggiornerò!
Baci Baci
Sara
Anche se l'hanno già detto tanti, complimenti per come scrivi, sembra di essere lì con te, ma il richiamo del lavoro, fa capire che è solo un sogno! ma è un sogno bellissimo, grazie!!
babi
Vedi.. la mia non è invidia ... è pura e sana ammirazione.
Ci stai arricchendo tutti!
un grosso abbraccio!!
Ciao Marco, continua a scrivere, il tuo racconto è molto emozionante ed avvincente, il fatto che lo condividi con noi in tempo reale è molto bello, siamo tutti lì con te.
Fabio A
grazie marco per trovare il tempo di farci vivere con te questa meravigliosa avventura.
èun'emozione unica quella che riesci a trasmetterci.
un abbraccio forte
zip
Per favore,non descrivere tutto così bene:"tengo famiglia,io!"
la cosa più bella è la felicità nei tuoi occhi. L' emozione e la gioia che susciti in noi ti seguono ogni secondo.
Sei grande!
mà
Chiuso ti seguo passo passo anche se non lascio mai comments...inutile ripetere i complimenti che stai ricevendo...sei semplicemente da brivido...continua così siamo tutti nel tuo zaino..
P.S. Sei GIALLO!!
Ricky B. (quanto che pesano..)
Ha ragione Teo.. credo che avrai tempo anche di scassarti i maroni con tutte le cose che dovrai vedere in sei mesi, piccola pustola infettata(come direbbe Mike Bongiorno)! comunque sia, complimenti per la scrittura. come cazzo fai a ricordarti i dettagli? prendi appunti durante il cammino scrivendo sulle foglie di coca? Ah, bella la scusa dei contadini che le usano da mille anni per le fatiche nei campi... Drogato!!! Scommetto che la prossima tappa è la Colombia...
un bacione
carlitos
leggo e rileggo le tue parole sto viaggiando con te! Grazie dei tue racconti... alla fine del tuo lungo viaggio... ti toccherà solo comorre il tuo libro che man mano si sta già componendo. Buona Strada come si usa dire tra noi scout.
marco sono con te..tu puoi capire perchè
chiara g.
Dalle foglie di coca ai magic mushroom il passo è breve, ti consiglio un posto ad Amsterdam dove visiti tutto il mondo stando seduto comodamente in poltrona.
I tuoi racconti sono sempre emozionanti e spero mia figlia diventi grande per ricominciare velocemente a fare la globtrotter.
un abbraccio
Manu
Ciao!Che fine hai fatto? Non stavi facendo il bucato?cos'è ti 6 messo anche stirare?!Siam tutti qui davanti al pc aspettando tue notizie...non sul bucato ovviamente..ma se vuoi pubblicare qualche foto di te mentre lavi, stiri o rammendi... a tutte le donne in "ascolto" farebbero sicuramente piacere...donerebbero speranza!!!ah! Venerdì sera alla mostra al S. Giulia ho incontrato la tua cara mà e zietta e tramite il presente msg colgo l'occasione per salutarle ancora... ci siamo perse nella folla!!
Allora noi ti aspettiamo!
Una strizzata... (sempre in tema di bucato!)
Sara
It's nice to see that you can repair your shoes everywhere. And get some Fanta at nice local Shopping centre:))))
Machu Picchu.... - beautifull, isn't it? There is more fogg I've ever seen in London. Keep going, Marco
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