08 marzo 2006

Nasca->Cusco 26 ORE!!!






07-03-2006
Day 7
Nasca->Cusco


L'autobus della compagnia CIAL parte in orario alle 20:00; sedili enormi di pelle con ampio spazio per le gambe, cena e colazione servite a bordo. Mi aspettano 14 ore di viaggio...Alle 3:00 di notte mi sveglio con il bus parcheggiato a lato della strada; all'alba scopriro' che ci sono almeno altri venti mezzi fermi in fila: piove, il passo montano davanti a noi e' innevato e la strada poco piu' avanti e' interrotta da una frana. Fatico a respirare e mi gira la testa; chiedo a che altitudine siamo: 4000 metri! Il soroche, il mal di montagna, e' in agguato. Mi va bene, una americana dietro di me vomita ogni venti minuti.Il bagno a bordo c'e' ma ad autobus fermo non si puo' utilizzare, scendo dieci metri del pendio erboso a lato dopo avere puntato una grossa roccia che fa al caso mio; la risalita comporta uno sforzo fisico tale che quasi svengo! Nello zaino vorrei avere messo anche una bombola di ossigeno...Per tutta la notte ad autobus spento all'interno si gela, siamo attorno agli zero gradi centigradi. Sorge il sole e vado a vedere cosa e' successo: 50 metri piu' avanti un pezzo di montagna e' franato invadendo la strada e un manipolo di operai armati di pale, picconi e delle proprie mani tenta di aprire un varco tra pietre e fango. A mezzogiorno riesce a passare il primo bus rimettendoci la fiancata contro una pietra sporgente; per le successive due ore ansimo attorniato da peruviani urlando lodi o insulti a seconda della perizia dimostrata dall'autista di turno nell'attraversare il passaggio.Dopo 12 ore di attesa proseguiamo attraverso un paesaggio bello da togliere il fiato, in tutti i sensi.

Linee misteriose


06-03-2006
Day 6
Nasca, Peru

Sono seduto a scrivere questa pagina di diario su di un muretto nell'unico angolo ombreggiato della piazza; scambio due parole con gli anziani del luogo mentre ci godiamo una tiepida brezza. La mia posizione di turista occidentale viene sempre vista con un certo distacco, ma una parziale integrazione nel tessuto sociale peruviano sembra ogni giorno meno impossibile, complice la disponibilita' discreta di questo popolo e il mio spagnolo che gia' mi permette una zoppicante conversazione.
Stamattina presto volo elettrizzante (non avevo fatto colazione, altrimenti sarebbe stato tragico) sopra le Linee di Nasca, di un fascino mistico. Poi visita alla necropoli pre-incaica di Chauchilla, con tombe contenenti abitanti di questo deserto mummificati tremila anni fa in posizione fetale (per una futura rinascita) e sepolti rivolti verso est: il sole era una divinita' di prima importanza visto che qui da millenni piove per due ore al massimo ogni anno.
Sulla strada del ritorno incontriamo un archeologo italiano impantanato con il suo furgone probabilmente nell'unica pozzanghera nel raggio di centinaia di chilometri; a bordo c'e' pure sua madre, una simpatica e molto anziana signora, che mi sorprende con una curiosa somiglianza alle mummie appena visitate...