27 marzo 2006

La Miniera

24-03-2006
Day 24
Potosi, Bolivia

Posizionata su un desolato altipiano a 4100 metri, Potosi e' dotata di un fascino tragico. La sua remota e inospitale posizione e dovuta alla presenza imperiosa del Cerro Rico, semplicemente la piu' ricca fonte d'argento che il mondo abbia mai visto. Nel 1545 un pastore di lama, dopo avere acceso un fuoco sul fianco del monte, vide scorrere un rivolo d'argento fuso da sotto le braci; fu' l'inizio di 300 anni di sfruttamento disumano di risorse, lavoratori indigeni e schiavi africani. Stime ufficiali parlano di 9 milioni di morti in queste miniere da allora.
La visita alla miniera si rivela l'esperienza piu' forte fatta fino a questo punto del viaggio. Ci fermiamo prima al mercato dei minatori dove si possono comprare foglir di coca, la bevanda preferita dai minatori (alchool di canna al 96%!!!) e dinamite: candelotto, detonatore e miccia, tutto promto per 1,5 euro.Arriviamo alla miniera, mestiti protettivi luridi, stivali bucati e casco con lampada. Dimistrazione di preparazione ed esplosione di dinamite a 30 metri da noi: la terra trema e le orecchie fischiano per diversi minuti. Nel frattempo minatori entrano ed escono dal buco nero della montagna a cavallo di veloci carrelli colmi di roccia.Entriamo in fila, si cammina in piedi e l'aria e' respirabile, ma dura poco; ci ritroviamo ben presto as avanzare a quattro zampe, perfino strisciando qualche volta, con l'atmosfera che diventa sempre piu'polverosa e la temperatura che sale fino a 45 gradi. Ci caliamo in stretti cunicoli, ci arrampichiamo su ripide pareti polverose, schiviamo carrelli, attendiamo con la testa fra le ginocchia che nel tunnel parallelo al nostro esplodano cariche di dinamite. Le gocce di sudore si mescolano con la polvere che intasa le narici e riempie gli occhi. Sulla strada verso l'uscita incrociamo un gruppo di una decina di minatori che avendo finito la settimana di lavoro, festeggiano bevendo l'alchool al 96%; dal bicchiere versano un primo goccio per terra per El Tio, dio della montagna, un secondo goccio per la Pacha Mama, la Madre Terra, tutto il resto a bruciare gola e polmoni. Sono completamente ubriachi, contenti di vederci, ci obbligano a condividere lo stesso alchool e lo stesso bicchiere con tutti loro.Guadagnamo la luce in fondo al tunnel stanchi sudati e sporchi, lasciandoci alle spalle El Tio che ci ha protetto per un giorno.