14 aprile 2006

Puerto Iguazu'

06-04-2006
Day 37
Puerto Iguazu', Argentina

Una coppia di ragazzi di Buenos Aires in vacanza mi offre un passaggio dal campeggio fino in paese dopo che abbiamo aspettato insieme, tutta la mattina sotto la tettoia del bar, la fine di una pioggia torrenziale che rendeva la strada sterrata impraticabile. I due sono simpatici e alla mano, cosi' come la loro macchina, una scassatissima Ford con il motore rombante, la marmitta bucata e senza sedile posteriore; mi "accomodo" ugualmente li' dietro tra scatole e pentole seduto su un traballante seggiolino da campeggio pieghevole.
Le rovine gesuitiche di San Ignacio sono le meglio conservate delle 30 che nel 1600 furono fondate qui, in Paraguay e in Brasile; questa missione e' arrivata ad essere una comunita' completamente indipendente in cui vivevano seimila indigeni Guarani' e una mezza dozzina di missionari.
Seduto sul mio zaino a lato della strada scruto il cielo per prevedere il prossimo acquazzone e aspetto un bus che mi porti a Puerto Iguazu'.



La giornata seguente e' dedicata alla visita del Parco Nazionale delle cascate: le imponenti Cataratas de Iguazu'. Giro in lungo e in largo tutta la riserva (avro' camminato 20 km...) nel caldo appiccicoso della giungla tra coati, scimmie, tucani e insetti di ogni colore e forma, incantato dall'estensione e dalla potenza delle innumerevoli cascate; un vero spettacolo della natura, culminante con l'espressione massima di forza e bellezza paesaggistica: la Garganta del Diablo.

Per il viaggio di 18 ore verso Buenos Aires prenoto un sedile-letto in prima fila al piano superiore del bus, proprio davanti al parabrezza: non ho nemmeno bisogno di guardare i dvd che trasmettono, con i piedi puntati contro il vetro gia' mi sembra di essere in un film, protagonista di una pazza corsa a cento all'ora tra carri bestiame instabili e camion troppo grossi per questa lunga e stretta linea d'asfalto verso Sud.