25 luglio 2006

Bali & Gili

23-07-2006
Day 145

Bali, Indonesia

Per la prima volta in vita mia sono in Asia.
Kuta Beach
All'aereoporto di Bali gia' nell'aria odoro incenso e ascolto tranquille melodie orientali. E gia' mi piace tremendamente!
Ho due giorni da fare trascorrere il piu' velocemente possibile in attesa che Chiara mi raggiunga; mi sistemo vicino all'aereoporto a Kuta Beach, molto turistica e surfistica (camera con bagno, colazione, piscina, a 200 metri dalla spiaggia, 3 euro a testa, giusto per avere un'idea). Osservati con interesse i riti meticolosi con cui gli abitanti del luogo depongono in continuazione offerte agli dei davanti a case e negozi, mi travesto da surfista e sfido a testa alta le perfette onde di 4 metri per cui e' famosa la spiaggia: ovviamente perdo la sfida con la tavola che mi prende a sberle mentre vengo centrifugato sott'acqua per decine di lunghi secondi.
Per fortuna arriva Chiara, appendo il surf al chiodo e ci trasferiamo nel paesino di Ubud nell'interno dell'isola; immerso nel verde piu' verde della campagna tra palme e risaie, e' avvolto in una pacifica atmosfera indu con templi, musiche, cerimonie ad ogni angolo e ad ogni ora. Ai margini del centro c'e' la Monkey Forest e strade periferiche che ospitano una successione senza fine apparente di botteghe e negozi di artigianato: vestiti, gioielli, sculture, mobili e oggetti per la casa da fare invidia ai migliori negozi italiani a un decimo del prezzo.
Room in Ubud and view from the terrace
Eating delicious local food Balinese coutryside
Monkey Forest

The holy waters of Gunung Kawi Temple

Affittiamo un motorino per girare i dintorni, ci perdiamo nella campagna al tramonto per finire a fare parte di una cerimonia indu dopo essere stati dotati di sarong per poter accedere al tempio; tra gli sguardi stupiti delle donne e i sorrisi imbarazzati dei bambini, una vecchina seduta di fianco a noi ci mostrava come pregare, unire le mani sopra l'incenso, mettersi i fiori tra i capelli, appiccicarsi chicchi di riso in fronte, bere un liquido da un contenitore comune (Chiara ha fatto finta...io vuoi che mi tiri indietro? Mai!) con gesti dal significato a noi sconosciuto.

Praying in an Hindu Temple

L'unico bar di Ubud aperto fino alle prime luci dell'alba e' attrezzato con megaschermo, e' la notte del 9 luglio, prendiamo posizione con largo anticipo ma il locale si riempie solo di francesi; ho visto la semifinale a Cairns in Australia in un pub con altri dieci italiani tra duecento tedeschi ubriachi e urlanti per 118 minuti, poi in silenzio con quelle faccione bionde e tristi mentre noi facevamo venire giu' i muri (conversazione prima della partita con il ragazzo italiano mai visto prima seduto vicino a me: Di dove sei? Brescia. Ma dai anche io. Di che anno sei? '77. Come me. Sto lavorando in Australia dopo essermi laureato. In cosa? Ingegneria meccanica...). Tanto i tedeschi erano scherzosi e sportivi, stretta di mano e congratulazioni dopo l'eliminazione, i francesi di cui eravamo circondati mostravano facce scure e silenziose durante la tensione del match. Se ne sono andati con la stessa espressione mentre Chiara ed io ci abbracciavamo gridando e saltando solitari; l'unico supporto e' arrivato dai baristi e camerieri, in parte per simpatia verso l'Italia e in parte perche' tutti avevano scommesso lo stipendio su di noi.
Last penalty of the World Cup final
CAMPIONI DEL MONDO!Sad French supporters

Riesco a tenere Chiara lontana dalla spiaggia ancora un giorno e visitiamo buona parte dell'isola, tra cui il Tempio Madre ai piedi di un vulcano alto piu' di tremila metri.
Pura Besakih: The Mother Temple


Il giorno seguente ci trasferiamo alle isole Gili vicino a Lombok e ci rimaniamo fino all'ultimo giorno; e' il luogo ideale dove trascorrere indimenticabili momenti romantici e Chiara ed io non ce li lasciamo certo scappare: sono tre isolette tropicali con la strada di sabbia, nessun mezzo a motore, solo carretti trainati da cavalli, casette sulla spiaggia e ristoranti in riva al mare in cui stendersi su cuscini nell'attesa di pesce alla griglia e succo appena spremuto di limone, ananas e papaia...il paradiso!
Durante una gita in barca si siede di fronte a noi una coppia di italiani; sono Paola e Luca, in viaggio di nozze, simpaticissimi e di... Brescia!!!

Il viaggio di andata prende una lunga giornata, che inizia dolorosamente quando, causa la vecchiaia temo, mentre camminiamo zaino in spalla verso il bus la schiena mi si blocca con una fitta che mi lascia senza fiato. Ci infiliamo tra gli stretti vicoli, io in apnea per il dolore e Chiara che con il trolley travolge le delicate offerte agli dei deposte sulle strada davanti ad ogni casa o negozio costituite da un cestino di palma, frutta e incenso. Saliamo sul mezzo affollato di zaini e tavole da surf e ci sediamo nel retro sopra le ruote posteriori; la mia schiena scopre presto l'assenza delle sospensioni sulle buche balinesi. Al porto ci aspetta un barcone di legnoul quale passeremo le successive due ore, prima ammirando la costa e il vulcano sullo sfondo, poi il tramonto tra onde abbastanza alte da fare scricchiolare lo scafo. Sbarchiamo che e' gia' buio e ci incamminiamo senza meta sulla spiaggia in cerca di una stanza: siamo fortunati e ne troviamo una a poco prezzo, nuova, a 20 metri dalla spiaggia, con bagno e colazione inclusa che per dieci giorni sara' sempre the e pancake alla banana.
Una volta sistemati Chiara ed io ci siamo lasciati man mano prendere dall'atmosfera rilassata dell'isola: passeggiata di 5 minuti per vedere il tramonto, difficile scelta di quale film vedere in un bungalow sul mare dopo avere mangiato pesce alla griglia (io) e pizza margherita doppia mozzarella (Chiara); le uniche eccezioni tranquillita' della spiaggia sono state due immersioni per me e una mangiata di funghi con Paola e Luca il cui unico effetto e' stato procurare a Chiara un mal di pancia di un giorno...
Tornati a Kuta il giorno prima di ripartire, Chiara per l'Italia e io per Singapore, veniamo fermati per strada per una promozione da parte di un villaggio vacanze del posto; ci dicono che abbiamo vinto un grosso premio che dobbiamo andare a ritirare in agenzia con la loro automobile; la cosa suona sospetta ma ci ritroviamo comunque in questa macchina diretta verso la periferia con Chiara pronta a saltare fuori dalla portiera ed io con in mano il mio coltello Opinel in caso di necessita'... invece ci portano in una vera agenzia e ci riportano indietro con Chiara che ha in mano un buono per una vacanza gratis di una settimana in Tailandia... Il miglior modo di finire una vacanza!


Mitici Paola e Luca!

Con Susanna e Yogi

MY LOVE!