18 marzo 2006

Lago Titicaca

20-03-2006
Day 20
Copacabana, Bolivia


Arrivato a Puno sulle rive del lago Titicaca-Puma di Pietra (il lago navigabile più' alto al mondo, a 3810 m) alle 5:00 di mattina di venerdi dopo un viaggio in bus economico non certo dei piu' comodi: normali sedili reclinabili e passeggeri peruviani con conseguenti fermate continue, odori corporali, cibarie varie consumate sui sedili. In una delle innumerevoli volte in cui mi sono svegliato ho intravisto fuori dal finestrino nevicare a larghe falde; mi sono riaddormentato cercando di non pensare alle gia' precarie condizioni del fondo stradale.


Puno e' grigia e triste, e la pioggia che cade per tutta la mattina non aiuta. Verso l'ora di pranzo si rasserena e l'escursione del pomeriggio al cimitero Inca di Sillustani si rivela molto interessante: torri di pietra alte fino a 12 metri a forma di cono rovesciato contenenti mummie. Tutt'intorno un lago blu su di un altipiano coltivato diviso in piccoli appezzamenti di terreno e punteggiato di casedi fango con il tetto di paglia.

Il giorno seguente sveglia alle 6:00, un'ora dopo il bus per il porto sul lago Titicaca e' puntuale. Conosco un ragazzo di Barcellona che sta girando il Peru' in bicicletta (!), una coppia australiana e un simpatico signore americano che vive in Kenia dove suo figlio lavora come medico.
Mezz'ora di barca e attracchiamo alle isole flottanti degli Uros, antica comunita' locale che vive su isole artificiali galleggianti fatte di paglia, radici e terra. 40 isole in tutto di cui la meta' aperte ai turisti; sono una comunita' indipendente, non c'e' polizia, hanno pannelli solari per l'elettricita', una scuola elementare, un ufficio postale e un telefono in tutto; vivono di pesca e barattano il pesce con altri prodotti della terraferma.


Altre due ore di navigazione per arrivare sull'isola di Taquile, sede di una comunita' di 2500 persone completamente autosufficiente: agricoltura, pesca, allevamento, hanno un governo interno indipendente secondo il quale i capi dei sei villaggi si radunano nella piazza centrale ogni domenica per decidere cosa e' buono e cosa e' male. Mangiamo in un ristorante a caso, menu' fisso (zuppa di verdura e pesce alla griglia) e prezzo fisso uguale in ciascun ristorante: tutti i guadagni vengono poi raccolti e messi in comune.

Ieri primo attraversamento di frontiera, entro in Bolivia. Pochi minuti dopo sono nel piccolo paese di Copacabana da cui partono le escursioni per l'isola del Sole e della Luna, luoghi sacri Inca; la legganda racconta che il dio creatore Viracocha fece emergere da queste fredde acque appunto il sole e la luna per illuminare il mondo. Sono luoghi di una bellezza paesaggistica incantevole, meta di turismo mistico con conseguenti numerosi personaggi in cerca di captare l'energia emanata da questi luoghi.

Tra due ore parto per La Paz andando alla scoperta di una Bolivia in cui sembra di tornare indietro nel tempo di 60 anni e sulla quale ho sentito racconti sconfortanti per quanto riguarda il sistema di trasporti... basta non avere fretta!